Pavimenti in resina e umidità del Sottofondo

Pavimenti in resina e umidità del Sottofondo

Nella storia di un’azienda capita a volte di intervenire su pavimentazioni in resina realizzate da competitors, dove il cliente lamenta problematiche rimaste irrisolte, insorte a posteriori la realizzazione del rivestimento in resina.

Una di queste casistiche è rappresentata dalla formazione delle classiche “bolle” sul rivestimento in resina, le quali spesso si trasformano poi in distacchi localizzati.

Il motivo per cui  frequentemente i rivestimenti in resina producono bolle e poi si esfoliano è dovuto ad una errata valutazione della componente umidità del sottofondo in calcestruzzo.

La valutazione in sede di sopralluogo, dell’umidità presente nel sottofondo in calcestruzzo la presenza di una adeguata barriera al vapore, è il primo passo indispensabile da fare, per decretare il successo e la durevolezza della pavimentazione in resina che verrà realizzata. Queste informazioni sono di importanza vitale, da acquisire ancor prima della scelta della pavimentazione tecnica adatta per quello specifico settore.

La barriera al vapore (un foglio di polietilene posto al di sotto del massetto),  viene applicata su massetti di nuova costruzione ed elimina il problema dell’umidità di risalita. L’umidità sottostante infatti crea una contro-spinta negativa, che porta poi al sorgere delle problematiche descritte prima sul pavimento in resina.

Spesso la barriera al vapore non è presente su supporti in calcestruzzo datati, in immobili costruiti moltissimi anni fa. Se il supporto in calcestruzzo non è stato realizzato da un’azienda specializzata in pavimenti industriali, o da grandi costruttori, sarebbe bene accertarsi se è presente umidità di risalita o barriera al vapore, prima di affrontare la ristrutturazione. Se si  tratta di nuove costruzioni è bene verificare con il progettista se la barriera al vapore è necessaria o se è stata inserita nel progetto.

Valutazione dell’umidità del massetto

Per quanto riguarda l’umidità presente nel massetto in calcestruzzo si possono presentare due situazioni:

  1. Nuova costruzione – umidità residua dell’impasto di calcestruzzo. Il calcestruzzo fresco all’atto del getto contiene acqua. Nelle settimane successive al getto il calcestruzzo rilascia acqua, che deve naturalmente evaporare.
  2. Ristrutturazioni – umidità di risalita dalla massicciata. Se il supporto è sprovvisto di barriera al vapore, il sottofondo trasferirà la propria umidità al massetto sovrastante. Possono essere effettuate due scelte, per rimediare a questo inconveniente:
    realizzare un rivestimento in resina permeabile al vapore acqueo  oppure realizzare una barriera chimica al vapore, costituita prevalentemente da resina epossicementizia tricomponente da applicare nelle opportune quantità prima del rivestimento in resina.
Esistono vari metodi di misurazione per determinare la quantità di umidità presente nel massetto, con appositi strumenti elettronici fino all’esecuzione di carotaggi. Tendenzialmente l’umidità tollerabile va dal 3% al 5%.
Ogni singolo caso viene valutato attentamente, prima di procedere con le considerazioni successive.

Soluzioni in resina per sottofondi umidi e risultati inalterati nel tempo

pavimenti in resina traspiranti

pavimenti in resina traspiranti

Un pavimento in resina traspirante resiste all’umidità.

Ha la caratteristica di lasciar passare l’umidità di risalita e restare perfettamente ancorato al sottofondo. Prima Pavimenti prima di procedere con il rivestimento in resina valuta sempre la quantità di umidità di

risalita, per proporre la soluzione più adatta alla specifica situazione.

Spesso ci troviamo di fronte a clienti che ci dicono che i pavimenti in resina “si staccano” in alcune zone a causa di una errata valutazione della componente umidità.

L’umidità crea una contro-spinta contraria che porta alla formazione di “bolle” sul rivestimento in resina; successivamente le bolle si rompono e diventano aree di pavimentazione scrostata.

sistemi in resina multistrato epossidici traspiranti sono adatti a rivestire il calcestruzzo fresco (già dopo soli 4 giorni di maturazione) o fondi molto umidi in modo da non fare accumulare l’umido tra il supporto (spesso in calcestruzzo) e il pavimento.

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